Ci sono millemila modi per fare i regali di Natale. C’è chi clicca come un pazzo su Amazon e su siti vari di e-commerce il giorno del black friday credendo di fare affari e c’è chi si assembra all’ingresso della Rinascente di Torino con il rischio di beccarsi il Covid.
Ci sono però anche altri, a Biella è pieno, che hanno un concetto “circolare” dei doni: in pratica riciclano a più non posso i pacchetti natalizi ricevuti lo scorso anno. Gira voce che tra Callabiana e Camandona circoli da secoli una bottiglia di ratafià d’Andorno imbottigliata da Giovanni Rapa nel 1880.
Battute e leggende a parte in questo 2020 di grosse difficoltà per tutti è giunto il momento di sincronizzare il cuore e il cervello. Da qualche giorno c’è un nuovo hashtag sul web e in giro per la città: #RegaliAmoBiellese, scegliamo i prodotti e il lavoro del nostro territorio è il sottotitolo.
Il messaggio è chiarissimo ed è molto concreto. Per sostenere le attività locali in forte crisi per le conseguenze economiche della pandemia non serve a nulla fare i babaciu con lo smartphone. Chi può, pensando ai regali di Natale, deve privilegiare prodotti e servizi del territorio biellese. Di eccellenze ne abbiamo tante: dai tessuti al cibo le conosciamo benissimo, non è nemmeno il caso di elencarle.
Quindi, pensiamo a quali sono i nostri prodotti del cuore, alle attività biellesi che ci hanno sempre accolto con un sorriso e facciamo tutti la nostra piccola parte per sostenerle. L’appello è anche a tutti i biellesi che, per un motivo o per l’altro, se ne sono andati e questo Natale non potranno rientrare in area 13900. I prodotti biellesi pullulano nell’e-commerce e dal casello di Carisio possono arrivare dovunque. Tagghiamo su tutti i social i nostri acquisti con #RegaliAmoBiellese e forse, per una volta, finiremo sul TG1 per una lodevole iniziativa.
Perché chi è veramente innamorato del biellese, a Natale lo regala!