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Pallacanestro Biella. The show must go on!

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Il basket è fondamentale per Biella e Biella lo è per il basket italiano. Il Biella Forum però è deserto da mesi. In questi giorni fuori dal parquet si sta disputando la partita più difficile. Quella della sopravvivenza dei colori rossoblu. Forse, distratti dai mille problemi di un 2020 funesto, non ci abbiamo dato tanto peso. Pallacanestro Biella fa molta fatica a ripartire. Difficile di questi tempi immaginare un futuro ad alti livelli.

La pandemia Covid-19 rischia di portarci via per sempre uno dei simboli della città. L’unico capace di riunire sotto la stessa bandiera persone totalmente diverse. Dall’operaio in curva all’industriale nel parterre. Pallacanestro Biella ha acceso la passione per il basket di centinaia di ragazzini. Compresi quelli che grandi lo sono diventati da un pezzo.

Tutti quelli che ci sono sempre stati. Per dirne una, chi in quella sera di diversi anni fa al Forum di Assago c’era. Semifinale scudetto contro l’Armani Jeans Milano. Milleduecento biellesi in trasferta. In realtà milleduecento più uno. Io. Vivevo a Milano da anni e avevo comprato un biglietto per i distinti delle scarpette rosse. Arrivato al “palazzo” sono riuscito a convincere un poliziotto a farmi accedere al settore ospiti. Mostrando orgoglioso la Carta d’Identità con scritto “Nato a Biella”. Lui ha visto nei miei occhi l’entusiasmo per le mie radici e mi ha fatto entrare tra i biellesi arrivati in massa con tanti pullman e auto. La partita era una sfida titanica. Davide contro Golia. Non andò bene, ma urlai tutta la sera come un Dannato dei bei tempi.

Come quando il vecchio Palapajetta si trasformava in una bolgia. Le schiacciate di Nicola Minessi. Le triple di Muzio. Un’irresistibile ascesa con l’arrivo dei primi americani. L’istrionico Joseph Blair e il cecchino Nate Erdmann. Le magie di Antonio Granger e la promozione in serie A1.

E poi ancora. Matteo Soragna, Pietro Aradori, Thabo Sefolosha. Tanti giocatori che da Biella sono partiti per arrivare al TOP del basket italiano. Olimpico. Fino all’NBA! La Nazionale azzurra è venuta più volte ad allenarsi a Biella in vista di appuntamenti importanti. In molti ricordiamo Pozzecco, Myers, Marconato e Meneghin. I campioni di allora alloggiavano all’Agorà e gironzolavano per Via Italia.

Tutto il biellese respirava basket. Lo sentivi e lo toccavi con mano. I campetti in tutta la provincia si riempivano ogni pomeriggio. I tornei 3vs3 erano un evento che finiva sul giornale. La comunità cestistica cresceva a dismisura. All’ombra del Mucrone la passione per la palla a spicchi era diventata contagiosa. Alè Alè Alè la Biella Alè.

Come si fa a rinunciare a tutto questo? Come può il Biella Forum rimanere vuoto e in silenzio? Una cattedrale nel deserto. Ogni volta che parcheggeremo la macchina davanti agli Orsi ci verrà il magone. Nostalgia dei tempi che furono. NON possiamo accettarlo!

Mai come ora Pallacanestro Biella ha bisogno di ossigeno. Una boccata d’aria chiamata risorse. Noi tifosi soffiamo forte per riaccendere il fuoco della passione. Siamo pronti a riempire il Biella Forum con tutto il nostro entusiasmo. Questo però potrebbe non bastare. Ci vogliono persone che credano fortemente in un progetto e vedano nel basket un investimento nel futuro. Pronte a investire per ottenere un ritorno d’immagine per le proprie attività da rilanciare ferite dalla pandemia. Utopia? Noi speriamo di no. Per questo rivolgiamo a loro il nostro appello.

Ora e per sempre Noi siamo i rossoblu….

Feltyde è ovviamente a disposizione di Pallacanestro Biella, sponsor e tifosi. Per rendere il Biella Forum il simbolo della rinascita grazie a coloratissimi cartelloni, striscioni e gadget di ogni tipo.

Articolo scritto da Guido Dandrea – Photo di Giuseppe Fulciniti

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