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La lunga e ‘caldissima’ estate biellese

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Agosto, lavoro mio non ti conosco.


Anche sotto il Mucrone si è finalmente illuminato il segnale con la scritta “as vughuma a setember”. Siamo arrivati al punto di svolta che si presenta ogni 365 giorni per tutti coloro che travaju tut l’an. 


Qualsiasi problema in tempo zero da urgentissimo è diventato qualcosa di rinviabile di qualche settimana senza tanti sagrin. In pratica, ogni posto di lavoro in poche ore è passato dalla modalità reparto di cardiochirurgia d’urgenza dell’ospedale di Ponderano al mood impiegato del catasto.  Che poi dove è il catasto a Biella?

Non divaghiamo, a dire il vero a questo punto di svolta siamo arrivati come al solito troppo tardi, stressati e parecchio esausti. In riserva, come i serbatoi e vuoti come le nostre tasche dopo il caro benzina.


A tenerci un po’ su ci hanno pensato le serate biellesi dell’estate 2k22, sinora ricche di una ritrovata mondanità che ci ha reso più piacevole l’attesa del momento. Pensiamo agli eventi clou dell’estate tipo il Reload festival che ha visto esibirsi artisti del calibro di Max Gazzè e Gabry Ponte (a Biella? sì proprio a Biella e nessuno gli ha fatto abbassare la musica), ma anche le varie repliche della Passione di Sordevolo. Dal sacro al profano: ad un certo punto circolavano sugli smartphone scene osè filmate direttamente ad una festa di paese, credo fosse Lessona. I biellesi insomma ci hanno dato dentro di brutto.


Ora, però, è proprio giunto il momento di mollare tutto e portare le proprie ciapet al sole a Borghetto Santo Spirito. O almeno sino alla Galleria di Rosazza. 


Che poi tra Covid, inflazione, voli cancellati, siccità, cambiamento climatico, guerra, crisi di governo e vaiolo delle scimmie, dove cavolo vogliamo andare? #StacaTua


Sul tavolo c’è una e una sola risposta a tutte queste sfide globali: la tavola. Una bella polenta concia a Ferragosto, con trentacinque gradi all’ombra e molto burro di malga fuso. D’altronde dobbiamo arrivare ben allenati al Ben Cuncià che la Pro Loco organizzerà tra qualche mese. Non rompiamo queste tradizioni secolari. 


Se poi in tutto qusto vi manca il cartello “chiuso per ferie” da appendere fuori dalla serranda ve lo possiamo fornire noi di Feltyde in extremis.  Sarà l’occasione per salutarci, ovunque decidiate di andare. Da Bali a Campiglia Cervo, buone vacanze!

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