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Alla (ri)scoperta del Piazzo

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Biella, via Italia. Sabato pomeriggio di fine anni Novanta, forse primi anni Duemila. Facebook non esisteva ancora. “Raga stasera andiamo al Piazzo?“. Noto le facce sbigottite di tutta la compagnia di amici. Ecco, il mio ricordo di quando ero un giovane biellese sbarbato è che al Piazzo non ci si andava, punto.

Via Italia pullulava di gente e di negozi. Fare vasche avanti e indietro aveva un senso. Inoltre, per limonare erano molto più comode le panchine dei giardini Zumagliini. Ok che dal parchetto lassù si gode di una vista spettacolare su Biella Piano, ma fare i romantici costava due biglietti a tariffa urbana per la funicolare. Mica potevi far arrampicare la tua bella con i tacchi lungo la Costa delle Noci!

Anche chi aveva l’auto non si arrischiava a salire. Prima i funghi – qualche burlone abitante del Piazzo era solito divertirsi ad abbassarli per poi chiuderti dentro – poi le telecamere. Ricordo ancora una multa presa a Capodanno 2010 per violazione della ZTL, presa mentre accompagnavo alcuni amici all’Ostello della Gioventù.

Tornando al passato, ad onore del vero bisogna dire che c’erano due eccezioni di livello per cui si andava al Piazzo. La Folle Notte (ma intanto ci si andava mascherati) e, soprattutto, il Cancello per ballare. Si saliva dopo Mezzanotte, passando per il Vicolo del Bellone. Insomma, di Piazza Cisterna, della Chiesa di San Giacomo e di Palazzo Lamarmora non ce ne fregava proprio nulla.

Detto questo, anche se nessuno mi dava retta, a me piaceva andarci. Ogni tanto salivo da solo per godermi il panorama.

Oggi però la musica è cambiata. Locali di livello si sono affiancati alla mitica Civetta. La bella gente ci bazzica e, soprattutto, se proponi a qualcuno di andare al Piazzo a fare un aperitivo sei cool. Non vieni più scambiato per uno che ha esagerato con i grappini al Bar Stazione.

Ora vivo nel milanese. Tornare al Piazzo e vederlo in qualche modo cambiato è per me una piacevole sorpresa. Sarà che adesso l’ascensore (o ex funicolare chiamatelo come volete) è gratis e poco importa se ogni tanto si blocca. Sarà la mancanza di alternative valide o la tristezza di chiudersi dentro a un centro commerciale. Insomma, i biellesi forse hanno scoperto di avere una perla a portata di mano.

Il Piazzo, come ogni città alta di questo pianeta, è tornato a essere qualcosa di cui andare fieri. Un biglietto da visita da mostrare con orgoglio a chi viene da fuori. Ok la Burcina, vanno bene Oropa e il Ricetto di Candelo, ma vuoi mettere che ti porto in un posto magico senza spostarci dalla città?

Il percorso è in salita, ma chissà perché anche se sono invecchiato continuo a non prendere la funic…ehm l’ascensore. Ci vediamo su per la Costa delle Noci!

Feltyde è ovviamente a disposizione di tutti gli esercenti del Piazzo per servizi di grafica e stampa, ma anche per la realizzazione di vetrofanie, insegne, timbri ecc.

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